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 Messa a punto del file per stampa in laboratorio
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francescoemme
Junior Member

24 Posts

Postato - 24/03/2009 :  22:02:12  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Avrei bisogno di qualche informazione sulla migliore procedura per la messa a punto di file da stampare in laboratorio. A prescindere da tanti dettagli che vorrei prendere in considerazione più avanti, mi sarebbe utile però qualche chiarimento su alcune questioni generali.

Dunque, in ordine di tempo, 01 la calibrazione del monitor (Eizo CG211) con un dispositivo hardware, 02 la scansione del negativo e 03 la messa a punto del file (luminosità, contrasto, colore) con Photoshop.

Alcuni dei dubbi sono relativi al fatto che prevedo di fare la stampa in laboratorio. Ho letto che dovrei caricare i profili di stampante e carta del laboratorio sul mio computer (presupponendo che il laboratorio me li conceda), che dovrei poi incorporare tali profili in ogni file destinato alla stampa, e che potrei visualizzare il risultato della stampa presso il laboratorio con quel profilo utilizzando il comando Proof Setup di Photoshop, come anche visualizzare i colori che invece non sarebbero riprodotti in stampa con il comando Gamut Warming di Photoshop.

Le domande:

01 Il laboratorio dovrebbe rilasciarmi un unico profilo per ognuno dei suoi sistemi di stampa, cioè per ogni singola combinazione di una determinata stampante con una determinata carta?

02 Dopo avere incorporato il profilo del laboratorio, dovrei utilizzare il comando Proof Setup di Photoshop proprio per mettere a punto il file (luminosità, contrasto, colore) destinato alla stampa in quel laboratorio? Cioè devo mettere a punto il file in modo tale che ciò che vedo utilizzando il comando Proof Setup sia esattamente corrispondente al risultato che vorrei ottenere in fase di stampa? Oppure invece devo mettere a punto il file PRIMA di incorporare il profilo del laboratorio e SENZA utilizzare questo comando Proof Setup?

03 Per tutta questa procedura mi sarebbe necessario un sistema calibratore (per monitor) + spettrofotometro (per stampante) (i1display2 + color munki, oppure Spyder3 Studio per esempio), oppure invece, considerando che la stampa la dovrei fare in laboratorio, mi sarebbe sufficiente soltanto un calibratore per il monitor?

Mi rendo conto almeno in parte che tutta la questione è anche molto più complessa e che forse le mie domande sono piuttosto banali, ma insomma avrei bisogno di qualche riferimento prima di leggere qualche guida molto dettagliata.

gRAZIE.

andre_
Advanced Member

Denmark
2054 Posts

Postato -  24/03/2009 :  22:35:44  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di andre_  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Citazione:
Postato da francescoemmeLe domande:

01 Il laboratorio dovrebbe rilasciarmi un unico profilo per ognuno dei suoi sistemi di stampa, cioè per ogni singola combinazione di una determinata stampante con una determinata carta.

Esatto.
Ogni carta ha il suo specifico profilo, ovviamente valido per una sola stampante (ma spesso i laboratori hanno una sola stampante per tipo).
Non è un segreto, e se lo stampatore sa il fatto suo dovrebbe essere ben felice di darti il profilo (anche perchè è tutto lavoro che vai a fare tu e non lui...).

Citazione:
Postato da francescoemme03 Per tutta questa procedura mi sarebbe necessario un sistema calibratore (per monitor) + spettrofotometro (per stampante) (i1display2 + color munki, oppure Spyder3 Studio per esempio), oppure invece, considerando che la stampa la dovrei fare in laboratorio, mi sarebbe sufficiente soltanto un calibratore per il monitor?

A te interessa calibrare il solo monitor.
La stampante è stata calibrata dal laboratorio, per cui è del tutto inutile che tu ti doti di spettrofotometro.
Ma il calibratore per il monitor è indispensabile per un buon risultato (ed i prezzi che ci sono ora lo rendono assolutamente accessibile).

Citazione:
Postato da francescoemme02 Dopo avere incorporato il profilo del laboratorio, dovrei utilizzare il comando Proof Setup di Photoshop proprio per mettere a punto il file (luminosità, contrasto, colore) destinato alla stampa in quel laboratorio? Cioè devo mettere a punto il file in modo tale che ciò che vedo utilizzando il comando Proof Setup sia esattamente corrispondente al risultato che vorrei ottenere in fase di stampa? Oppure invece devo mettere a punto il file PRIMA di incorporare il profilo del laboratorio e SENZA utilizzare questo comando Proof Setup?

Generalmente la correzioni della foto vengono fatte all'interno di un profilo dal gamut molto esteso (tipicamente ProPhoto), che segue la foto dallo sviluppo (se è un RAW) o dala scansione (se è una pellicola) fino alla conversione finale verso lo spazio di lavoro della stampante (il profilo che ti ha dato il laboratorio).

Solo alla fine, dopo tutte le correzioni ed anche il ridimensionamento, il file viene convertito nello spazio colore della stampante.
E qui entra in gioco la Soft Proof e, soprattutto, il Gamut Warning.
Entrambi vanno impostati con l'intento che stai usando per la conversione (relativo o percettivo), per evidenziare cambiamenti grossolani nei colori (sempre in agguato con l'intento percettivo) oppure aree che vanno a perdere i dettagli (succede con il Relativo).
Se le aree sono troppo estese o inaccetabili, i metodi per "rientrare" nelo spazio colore a disposizione sono molti:
si va da un ritocco generale differente, che salvaguardi le aree fuori gamut di interesse, alla selezione di quelle aree per una successiva desaturazione ad hoc (comando Cmd+R, su Win penso sia Ctrl+R, in Photoshop).
a_



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francescoemme
Junior Member

24 Posts

Postato -  24/03/2009 :  22:55:22  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Grazie.

Citazione:
Solo alla fine, dopo tutte le correzioni ed anche il ridimensionamento, il file viene convertito nello spazio colore della stampante.
E qui entra in gioco la Soft Proof e, soprattutto, il Gamut Warning.
Entrambi vanno impostati con l'intento che stai usando per la conversione (relativo o percettivo), per evidenziare cambiamenti grossolani nei colori (sempre in agguato con l'intento percettivo) oppure aree che vanno a perdere i dettagli (succede con il Relativo).
Se le aree sono troppo estese o inaccetabili, i metodi per "rientrare" nelo spazio colore a disposizione sono molti:
si va da un ritocco generale differente, che salvaguardi le aree fuori gamut di interesse, alla selezione di quelle aree per una successiva desaturazione ad hoc (comando Cmd+R, su Win penso sia Ctrl+R, in Photoshop).


Per cui la messa a punto del file si fa con un profilo più ampio di quello della stampante, ma può anche essere possibile o addirittura necessario un ulteriore fase di messa a punto del file dopo che si è passati dal profilo esteso al profilo della stampante, nel caso in cui il risulato visualizzato con Proof Setup e Gamut Warning sia troppo differente da quanto precedentemente definito con il profilo più ampio. Giusto?

L'intento da usare per la conversione (relativo o percettivo) è da scegliere anche secondo le caratteristiche della singola fotografia, oppure invece per un determinato gruppo di fotografie è opportuno scegliere sempre lo stesso intento di conversione per migliore uniformità di risultati?

Peraltro GRAZIE. Spiegazioni utili e comprensibili.
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andre_
Advanced Member

Denmark
2054 Posts

Postato -  24/03/2009 :  23:14:05  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di andre_  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Citazione:
Postato da francescoemmePer cui la messa a punto del file si fa con un profilo più ampio di quello della stampante, ma può anche essere possibile o addirittura necessario un ulteriore fase di messa a punto del file dopo che si è passati dal profilo esteso al profilo della stampante, nel caso in cui il risulato visualizzato con Proof Setup e Gamut Warning sia troppo differente da quanto precedentemente definito con il profilo più ampio. Giusto?


No. La conversione dovrebbe essere proprio l'ultima cosa da fare, senza lteriori correzioni.
Ogni intervento necessario a salvaguardare i colori per farli rientrare nel gamut del profilo della stampante va fatto prima della conversione, quando si è ancora con il profilo più esteso.
È la maniera per mantenere tutte le sfumature della propria foto.
In realtà è spesso più semplice a farsi che a descriverlo....

Citazione:
Postato da francescoemmeL'intento da usare per la conversione (relativo o percettivo) è da scegliere anche secondo le caratteristiche della singola fotografia, oppure invece per un determinato gruppo di fotografie è opportuno scegliere sempre lo stesso intento di conversione per migliore uniformità di risultati?

Non c'è una risposta univoca e precisa.
Tra l'altro io forse non sono il più titolato in questo tema, odiando ed usando il meno possibile l'intento percettivo, che pure è molto spesso consigliato proprio per le fotografie.
La questione potrebbe essere riassunta così (semplificando): con l'intento percettivo di regola non si dovrebbero perdere sfumature di colore, perchè tutte le tinte vengono "compresse" per farle entrare nello spazio di destinazione della conversione.
Il risultato potrebbe però portare a cambiare anche in maniera consistente dei colori che non si trovano vicini ai "confini dello spazio colore.
In pratica viene salvaguardata la "differenza tra le tinte", a scapito della precisione di ogni singolo colore.

Il Relativo invece salvaguarda interamente le tinte che già si trovano all'interno dello spazio colore di destinazione, sacrificando le altre (ovvero tagliandole brutalmente ed azzerando i particolari).
Quindi i colori della foto convertita saranno esattamente gli stessi di quella precedente (ancora da convertire).... ma è possibile che aree ricche di particolari diventino delle aree uniformi, senza la minima differenza di sfumature di colore (se ricadono al di fuori dello spazio di destinazione).

Per fortuna spesso anche all'interno di uno spazio colore esteso ci si trova ad avere tutte le sfumature rappresentabili dalla stampante, oppure le aree al di fuori dello spazio di destinazione sono piccole e/o poco significative.
In questi casi un intento vale l'altro, perchè se non ci sono tinte "strane" (o sono molto poche) il risultato che si ha con i due intenti è quasi coincidente.

Ma, ripeto, queste considerazioni sono piuttosto personali, e nel mio caso frutto di un workflow abbastanza colaudato e di mio gradimento. Sicuramente ci saranno altri che preferiscono il percettivo e non usano quasi il relativo, etc.
Ti consiglio di trovare prima di tutto un sistema (se non un flusso) di sviluppo che ti sia congeniale, per poi valutare se nei tuoi gusti è più spesso utile un metodo piuttosto che l'altro. E applicarlo come prima scelta, riservandoti le alternative per scatti particolari.

In ogni caso entrambi i metodi sono "corretti", nel senso matematico del termine, perchè entrambi sono conversioni che seguono delle regole precise.
a_



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francescoemme
Junior Member

24 Posts

Postato -  24/03/2009 :  23:57:37  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Citazione:
Citazione:Postato da francescoemmePer cui la messa a punto del file si fa con un profilo più ampio di quello della stampante, ma può anche essere possibile o addirittura necessario un ulteriore fase di messa a punto del file dopo che si è passati dal profilo esteso al profilo della stampante, nel caso in cui il risulato visualizzato con Proof Setup e Gamut Warning sia troppo differente da quanto precedentemente definito con il profilo più ampio. Giusto?


No. La conversione dovrebbe essere proprio l'ultima cosa da fare, senza ulteriori correzioni.
Ogni intervento necessario a salvaguardare i colori per farli rientrare nel gamut del profilo della stampante va fatto prima della conversione, quando si è ancora con il profilo più esteso.
È la maniera per mantenere tutte le sfumature della propria foto.
In realtà è spesso più semplice a farsi che a descriverlo....


Ma come faccio a mettere a punto il file per adeguarlo al gamut della stampante prima di convertirlo secondo il profilo della stampante, cioè prima di potere visualizzare la messa a punto del file con il profilo della stampante? Solo visualizzando il file con il profilo della stampante posso visualizzare il risultato in fase di stampa.

Forse il comando Proof Setup mi permette di pre-visualizzare il file con il profilo stampante prima di convertire il file con questo profilo? Altrimenti non capisco.
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VitOne
Advanced Member

405 Posts

Postato -  25/03/2009 :  00:23:30  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Che io sappia non è necessario convetire il file usando il profilo della stampante. Il tuo file lo puoi lasciare con il suo bel profilo/spazio colore (AdobeRGB o chi per lui), a limite puoi usare il profilo della stampante per vedere, per esempio, se ci sono dei colori che escono fuori dal gamut dalla stampante. Ed è lì che conta molto saper scegliere l'intento di rendering, però in teoria a fare questo lavoro dovrebbe essere lo stampatore. Tu quello che devi fare è assicurarti di avere il monitor ben calibrato (attenzione alla luminosità, gli Eizio sono generalmente MOLTO luminosi) e correggere tutto come di tuo personale gradimento. Poi potrai inviare il file allo stampatore che avrà cura di mandarlo in stampa accertandosi di convertirlo "all'istante" nel profilo della stampante.

Io inizierei così e vederei i primi risultati, poi, eventualmente, inizierei a preoccuparmi di convertire direttamente io nello spazio colore, poi ovviamente dipende dal grado di precisione che desideri.

Due note:

1) Occhio al laboratorio che scegli: la stragrande maggioranza dei minilab usa periferiche che gestiscono spazi colore molto limitati

2) Avere una perfetta corrispondenza tra quello che vedi a monitor e quello che viene stampato è molto difficile, anche con un flusso di lavoro perfetto. Se per te è fondamentale la corrispondeza cromatica potresti pensare di lavorare con spazi colore molto piccoli (sRGB) in modo da non rischiare che qualche colore possa non essere riprodotto dal monitor o dalla stampante. Se usi spazi colore ampi avrai più colori, ma, per quanto il monitor e la stampante possano essere buoni, ci saranno sempre dei colori che riproduce solo il monitor e altri che riproduce solo la stampante, per cui è necessario, generalmente, prendere un po' la mano con monitor e stampante, capire quali colori sono fuori, capire quale intento di rendering ci piace di più, e valutare se è meglio avere più colori "a sorpresa" oppure meno colori con la certezza di avere assoluta fedeltà tra monitor e stampante. Il tutto senza dimenticare che sia il monitor che le stampe vanno guardate con la giusta luce, altrimenti si può perdere gran parte del lavoro fatto per avere corrispondeza.
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francescoemme
Junior Member

24 Posts

Postato -  25/03/2009 :  12:05:57  Mostra il Profilo  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
Citazione:
Che io sappia non è necessario convetire il file usando il profilo della stampante. Il tuo file lo puoi lasciare con il suo bel profilo/spazio colore (AdobeRGB o chi per lui), a limite puoi usare il profilo della stampante per vedere, per esempio, se ci sono dei colori che escono fuori dal gamut dalla stampante. Ed è lì che conta molto saper scegliere l'intento di rendering, però in teoria a fare questo lavoro dovrebbe essere lo stampatore. Tu quello che devi fare è assicurarti di avere il monitor ben calibrato (attenzione alla luminosità, gli Eizio sono generalmente MOLTO luminosi) e correggere tutto come di tuo personale gradimento. Poi potrai inviare il file allo stampatore che avrà cura di mandarlo in stampa accertandosi di convertirlo "all'istante" nel profilo della stampante.


Mi manca esperienza ma leggendo i vostri interventi mi viene da pensare che, dopo la messa a punto del file con un profilo esteso, sia anche necessario verificare se e come eventualmente cambia il cromatismo della fotografia nella conversione dal profilo esteso al gamut ridotto del profilo stampante, e anche intervenire di conseguenza (con intento di rendering o addirittura altro) per evitare che tutto il lavoro fatto precedentemente sia perduto poi nel momento in cui necessariamente bisogna passare dal profilo esteso al profilo stampante, a meno che non sia abbia tanta fiducia nello stampatore per lasciare a lui questa parte di lavoro che può essere peraltro relativamente critica.

Non ho capito però se c'è un modo per pre-visualizzare il risultato della conversione al profilo stampante prima ancora che questa conversione sia stata fatta, in modo tale da operare ulteriori eventuali interventi (di rendering o altro) quando ancora il profilo è quello esteso, come consigliato. Per esempio, con i comandi Proof Setup e Gamut Warning è anche possibile pre-visualizzare i risultati della copnversione prima ancora che il file sia stato effettivamente convertito al profilo ridotto della stampante?

gRAZIE.
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Maestrale
Advanced Member

Italy
947 Posts

Postato -  25/03/2009 :  14:20:36  Mostra il Profilo  Visita l'Homepage di Maestrale  Rispondi comprendendo il testo originale fra righe
"con i comandi Proof Setup e Gamut Warning è anche possibile pre-visualizzare i risultati della conversione prima ancora che il file sia stato effettivamente convertito al profilo ridotto della stampante?"

Francesco, è proprio per questo che ti sono stati consigliati: nella versione inglese, proof setup è la prima voce del menu View. Come vedi, il primo sottomenu ti porta a configurare l'anteprima di stampa con il profilo colore scelto e il tuo intento di rendering preferito. Una volta stabilite le impostazioni (ti suggerisco di consultare il manuale di Photoshop) puoi facilmente visualizzare con scorciatoie da tastiera l'anteprima dell'immagine sul profilo di destinazione: mela+Y (mac) o ctrl+Y (win) e il gamut warning (posterizzazione visiva dei colori fuori gamma): mela+shift+Y o ctrl+shift+Y.

Claudio
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