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massimiliano
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Postato - 20/03/2012 : 16:06:12
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Approfitto del fatto che su questo forum ci sono molte persone che amano stampare i propri scatti digitali e curano la tecnica di stampa.
Mi interessa sapere le modalità con cui scegliete la maschera di contrasto, quando decidete di stampare.
Io uso una reflex canon, e sviluppo il raw con il programma proprietario DPP: salvo eccezioni, mi limito a qualche modifica sulla luminosità ed il contrasto, e poi aumento lo "sharpening": su panorami ed architettura, lo porto a "5" su una scala di 10 (o di 9, ora non ricordo); su di un ritratto in genere lo porto a 3.
Poi converto in TIFF. Se devo fare una stampa grande (A2, con una epson 3800...prossimamente farò anche a1 con epson 7600) ricampiono il file con la bicubica di photoshop, in modo da avere un file da 360DPI con i lati della lunghezza desiderata.
Leggo invece su internet che la maschera di contrasto dovrebbe essere dosata in modo differente, a seconda del medium di destinazione: stampa su carta di piccolo formato, stampa su formato maggiore, web, ecc. Inoltre, leggo che molti fotografi non applicano al raw la maschera di contrasto (impostazioni "a 0" in camera raw - che peraltro io non posseggo, avendo solo photoshop CS) salvo poi intervenire sul TIFF, mediante una maschera di contrasto applicata via photoshop.
Voi come vi comportate, o comunque come ritenete che sia meglio muoversi? Grazie, Massimiliano
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Gianluke
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2805 Posts |
Postato -  20/03/2012 : 17:46:03
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Di norma la maschera di contrasto é un passaggio che va fatto a fine editing. Io mi servo in genere di software appositi che mi permettono di dosare meglio i risultati. Applico una dose di sharpen al raw elaborato prima di salvarlo im tiff per compensare la morbidezza del raw dovuta al filtro AA e poi una seconda dose a seconda del formato di stampa o di ridimensionamento per web. Non esistono regole fisse. Ci sono amanti dello sharpen leggero e altri no. Ci sono lenti che reggono bene un certo sharpen e altre no.
DSRL A850 16-35ZA - 50MM - 85ZA - 135ZA 200/2.8 APO G - TC 1.4x - 28/135 - 35/105 I° |
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andre_
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2054 Posts |
Postato -  20/03/2012 : 18:05:00
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Citazione: Postato da Gianluke Non esistono regole fisse. Ci sono amanti dello sharpen leggero e altri no. Ci sono lenti che reggono bene un certo sharpen e altre no.
Esatto. Gusti personali, ed in seconda istanza il materiale usato, sono piú importanti del "semplice" genere della fotografia. a_
www.andre-photo.org |
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massimiliano
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Italy
187 Posts |
Postato -  20/03/2012 : 19:10:26
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Innanzitutto grazie per le risposte.
Sicuramente dosare la maschera di contrasto dipende dai "gusti": però forse qualche differenza "oggettiva" c'è, o comunque ci sono tecniche che permettono razionalmente di arrivare al risultato voluto.
Ad esempio, Gianluke, scrivi che applichi una prima leggera maschera (immagino al raw, ottenendo un TIFF). Poi al TIFF applichi una seconda maschera, che può essere diversa a seconda della destinazione della foto: ecco... se devi realizzare da tale file una stampa in formato 12x18, ed un'altra stampa in formato a2 o superiore, come procedi? immagino che parti dal file TIFF con leggera maschera di contrasto, e ne aggiungi una seconda con determinate carateristiche idonee a realizzare una stampa che "ti piace". Poi, per fare la seconda e più grande stampa, come procedi? Immagino che riparti dal TIFF con maschera "leggera", ricampioni il file e quindi applichi la seconda maschera. Ma questa seconda maschera come sarà rispetto alla prima? maggiore, uguale,o minore rispetto a quella applicata al momento di stampare il 12x18? O comunque come scegli tale seconda maschera? guardando a monitor al 100% il file ricampionato? o stampando con diverse maschere di contrasto e poi scegliendo la stampa più bella? Credo che si possa procedere in modo più razionale rispetto a quello "casuale" oppure quello "sempre uguale" (questo secondo è quello che ora adotto).
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Gianluke
Advanced Member
    
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2805 Posts |
Postato -  20/03/2012 : 21:48:58
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Diciamo che per le dosi dipende dai software usati. Le stampe di maggiori dimensioni sopportano ovviamente più sharpen rispetto alle piccole. Purtroppo il monitor aiuta poco in quanto artefatti di sharpen che vedi al 100% a monitor in stampa quasi sempre non si vedono affatto. Quindi c'è solo da fare un po' di prove tenendo in mente il formato da stampare e poi scegliere i parametri che piacciono di più. Ho rielaborato da poco una cartella dell'estate fatta con un ottimo zoom Minolta (il 28-135). Applicando le stesse dosi che di solito applico allo Zeiss 135mm, ottenevo artefatti che con lo Zeiss non c'erano. Quindi se una lente è meno risolvente tollera anche di meno lo sharpen. Applica uno sharpen standard al raw e poi per quello finale di stampa fai un po' di prove.
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fabio maione
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Postato -  20/03/2012 : 22:05:32
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Aggiungerei anche che la seconda maschera di contrasto (quella cioè che precede la stampa, mentre la prima è quella di cui ha parlato Gianluca e che si applica in misura moderata in occasione dello sviluppo del file raw) va dosata anche in funzione dell'aree diverse della foto in quanto parti del soggetto la sopportano meglio (ad es. òa trama di una borsa fotografica), altre no (ad es. il cielo di un paesaggio). Quindi si usa con PS duplicare su un livello lo sfondo, applicare una maschera e poi col pennello coprire, magari con opacità diverse, le aree che è meglio proteggere. La quantità dell'effetto è poi essenziale che venga dosato in rapporto all'ingrandimento della stampa (maggiore è la dimensione della stampa e maggiore dovrà essere la quantità di sharpen). Anche il supporto, opaco o lucido, comporta una modifica della quantità dello sharpen; così pure la tecnologia della stampa (getto d'inchiostro o altri metodi). Come giustamente ha rilevato Gianluca occorre farsi una certa esperienza in proprio mediante una serie di prove. Fabio |
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Gianluke
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Postato -  20/03/2012 : 23:22:03
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Certo non ho specificato che spesso conviene isolare delle zone per evitare sharpen su di esse. Di solito quelle piatte senza dettagli. Di solito il cielo è inutile e dannoso che subisca sharpen. Io di solito trovo più comodo selezionarlo con la bacchetta magica o con la selezione rapida e fare una selezione inversa con sfumatura di 3 pixel. E applico lo sharpen solo alla selezione senza cielo. Anche se, poichè di solito scatto sempre a bassi iso, l'immagine di base regge tranquillamente anche uno sharpen sul cielo.
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gialandra
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Postato -  21/03/2012 : 09:25:27
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Citazione: Postato da fabio maione
Aggiungerei anche che la seconda maschera di contrasto (quella cioè che precede la stampa, mentre la prima è quella di cui ha parlato Gianluca e che si applica in misura moderata in occasione dello sviluppo del file raw) va dosata anche in funzione dell'aree diverse della foto in quanto parti del soggetto la sopportano meglio (ad es. òa trama di una borsa fotografica), altre no (ad es. il cielo di un paesaggio). Quindi si usa con PS duplicare su un livello lo sfondo, applicare una maschera e poi col pennello coprire, magari con opacità diverse, le aree che è meglio proteggere. La quantità dell'effetto è poi essenziale che venga dosato in rapporto all'ingrandimento della stampa (maggiore è la dimensione della stampa e maggiore dovrà essere la quantità di sharpen). Anche il supporto, opaco o lucido, comporta una modifica della quantità dello sharpen; così pure la tecnologia della stampa (getto d'inchiostro o altri metodi). Come giustamente ha rilevato Gianluca occorre farsi una certa esperienza in proprio mediante una serie di prove. Fabio
Io non stampo molto, ma perchè non usare la funzione apposita di programmi tipo Lightroom o Camera Raw per applicare lo sharpening di stampa?
In teoria dovrebbe fornire:
- lo sharpening solo dove serve (bordi) - ottimizzato per il tipo di carta (opaca o lucida) e risoluzione - tre livelli di intervento a scelta (quantità)
Marco |
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Gianluke
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2805 Posts |
Postato -  21/03/2012 : 12:31:39
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Sull'attuale ACR non mi risultano queste funzioni di sharpen ottimizzate per la stampa.
C'è solo questo

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gialandra
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289 Posts |
Postato -  21/03/2012 : 15:08:56
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Citazione: Postato da Gianluke
Sull'attuale ACR non mi risultano queste funzioni di sharpen ottimizzate per la stampa.
C'è solo questo

DSRL A850 16-35ZA - 50MM - 85ZA - 135ZA 200/2.8 APO G - TC 1.4x - 28/135 - 35/105 I°
"Dalla versione 5.2 di Camera Raw, nelle opzioni di workflow c’è la possibilità di attivare un output sharpening personalizzabile ..."
Trovi tutto qui: http://www.boscarol.com/blog/?p=5457
Marco |
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Gianluke
Advanced Member
    
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2805 Posts |
Postato -  21/03/2012 : 16:38:20
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Beh il creative sharpen non è nient'altro che chiarezza e contrasto. Sul tab dell'output sharpen non lo sapevo ma in ogni modo è poco sfruttabile piazzato lí perché come giustamente dice boscarol é un passaggio che va fatto a fine editing quindi dopo tutta la lavorazione in ps. Quello che farei io e che faccio, in ACR o LR uso solo la Chiarezza. Poi faccio ogni cosa in PS a fine editing
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Michele Volpicella
Advanced Member
    
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Postato -  21/03/2012 : 18:59:40
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In realtà sarebbe meglio usare un primo sharpening in ACR/LR perchè avviene a livello di file RAW con tutta una serie di vantaggi. Tra l'altro l'algoritmo di ACR/LR usa un principio di deconvoluzione molto interessante. L'importante è non spingerlo troppo, perchè non ha uno scopo "estetico" per così dire. Però è importante farlo. Poi in PS si applicherà lo sharpening "zonale" e creativo, sempre però con moderazione. (L'ideale sarebbe fare tutta l'elaborazione dopo il resizing). Infine, dopo il resizing e subito prima di stampare si dovrà fare un altro sharpening che dipende dalla dimensione della stampa e dal tipo di carta. Con carte lucide conviene usare raggi piccoli, per esempio 0.3-0.5 e valori alti, anche 200-300 e una threshold di 2-5. per le carte matte si possono usare raggi maggiori e intensità inferiori. |
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Gianluke
Advanced Member
    
Italy
2805 Posts |
Postato -  21/03/2012 : 19:20:56
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Infatti il capture sharpen io lo faccio sempre sul raw ma non in camera raw ma con un software dedicato aprendo il raw in PS prima di convertire e salvare in TIFF. Poi l'output sharpen lo faccio solo dopo il resize per la stampa come passaggio finale prima di stampare perchp varia a seconda dei parametrei di stampa.
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gialandra
Senior Member
   
289 Posts |
Postato -  21/03/2012 : 19:30:20
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Citazione: Postato da Gianluke
in ogni modo è poco sfruttabile piazzato lí perché come giustamente dice boscarol é un passaggio che va fatto a fine editing quindi dopo tutta la lavorazione in ps.
qui ho messo quello che intendevo: http://www.gialandra.it/archives/1550
Forse val la pena dar un'occhiata a come funziona
Marco |
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Gianluke
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Italy
2805 Posts |
Postato -  21/03/2012 : 20:46:47
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Non avevo capito che c'era un metodo per aggirare l'ostacolo del fatto che questo output sharpen non ci fosse in PS. Ma Dio bono...ma chi lavora ad Adobe? . Non lo sanno che questo è un pannello che serve molto più in PS che in Camera Raw? Che cavolo lo mettono a fare in Camera Raw e non in PS? Per poi in effetti far riaprire un TIFF in ACR però tramite Bridge  Comunque dal tuo esempio non risparmia dallo sharpen le aree fuori fuoco retrostanti. Anche quelle si vedono "sharpenate"
I software che uso io in effetti fammo questo tipo di lavoro a seconda dell'output finale. Proverò questo di ACR se funziona meglio...ma dubito perchè ha meno settaggi degli altri.
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dadoini
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Postato -  21/03/2012 : 21:33:25
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Trovo che LR abbia un notevole strumento soprattutto per il controllo che si ha nell'applicazione (praticamente una radiografia).
ciao
...il bianco per i fotografi è una bestia nera! |
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andre_
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2054 Posts |
Postato -  21/03/2012 : 21:56:25
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Io l'Output Sharpening lo lascerei perdere.... Mi pare assolutamente un "coso" per gente alle prime armi, che peró non imparerá mai nemmeno a sviluppare un gusto proprio. Francamente, di tutte le novitá delle ultime ACR o LR, mi pare tra le piú inutili.
Personalmente, poi, evito di mettere Sharpening nel passaggio tra LR e Photoshop, per poter regolare la USM in Phtooshop. Con un inimo di pratica, sono davvero poche decine di secondi, tra l'altro applicabili a piú foto con una semplice Action.
Io prefeisco rifinire in Lr le foto con il comando Clarity (che tra l'altro é migliorato di moltissimo con LR4), non toccando lo Sherpening. Poi, in Photoshop applico una USM, spesso ad un livello copiato per mascherare le aree uniformi o fuori fuoco come é giá stato detto.
In alternativa, piuttosto di frequente aggiungo grana in Ps, su un livello apposito dove metto la grana e fondo ad hoc con il background. Ed in quel caso, la USM la applico sulla grana, non sulla foto. In quel modo, aumento l'effetto "di impatto" senza intaccare la definizione della foto di origine, e senza il rischio di creare artefatti. a_
P.S. La funzione "Smart Sharpen" di Photoshop la evito come la peste.....
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